Amici per il Centrafrica e l'Emergenza COVID-19

A fronte della difficile emergenza sanitaria nella gestione dell’epidemia Covid-19 a livello globale e con la registrazione dei primi casi di contagio in Africa, l’Associazione:

  • ha deciso di bloccare la partenza dall’Italia di nostri volontari, medici e operatori sanitari sino a nuove disposizioni e sino a quando la sicurezza degli stessi non potrà essere garantita;
  • è in contatto costante con le n°2 responsabili progetto che operano concretamente sul territorio africano, valutandone il possibile rientro in Italia;
  • ha sospeso l’attivazione del Progetto di estensione della copertura sanitaria sull’asse Bangui-M’baiki, nella foresta dei Pigmei. Il progetto prevede l’ampliamento del raggio di azione fornendo cure mediche ed assistenza sanitaria ai più bisognosi che vivono nelle aree marginali del paese, grazie all’equipaggiamento di cliniche mobili.
Cosa possiamo fare

Ognuno di noi può contribuire al rallentamento della diffusione del virus rispettando scrupolosamente le indicazioni delle autorità sanitarie: lavarsi spesso e attentamente le mani, mantenere la distanza adeguata dalle altre persone, evitare di uscire e di avere contatti con altri se non strettamente necessario e secondo le direttive del decreto approvato.

Tutte le indicazioni e le informazioni necessarie sono disponibili sul sito del ministero della Salute: www.salute.gov.it/nuovocoronavirus

Il COVID-19 in Africa

In Repubblica Centrafricana la potenziale diffusione di COVID-19 è di difficile previsione e gestione poiché si è in una terra segnata da una profonda crisi umanitaria, da una costante instabilità ed una vera e propria emergenza sanitaria. La popolazione vive in pessime condizioni di vita, il tasso globale di mortalità è di 13,2/1000 abitanti (2017 est), l’aspettativa di vita è tra le più basse al mondo 52,8 anni.

Azioni di prevenzione necessarie per rallentare la diffusione del COVID-19 come il lavarsi correttamente le mani è ancor più fondamentale in aree di estrema povertà e con condizioni igienico sanitarie quasi vane. Ma solo un dato per far comprendere la reale difficoltà: nell’Africa subsahariana il 63% degli abitanti non ha facile accesso a questa pratica igienica, all’aver l’acqua per potersi lavare le mani.

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